Illustrazione delle scelte progettuali
La piazza risulta essere il sito deputato alla socialità, il luogo degli incontri, ed a maggior ragione in una piazza come quella di Farra di Soligo, dove vengono a trovarsi le maggiori istituzioni pubbliche della nostra società: quella ecclesiastica e quella civica.
La presenza della Chiesa parrocchiale e del Municipio e delle relative attività pubbliche, offrono la possibilità di pensare uno spazio collettivo di attrazione per i cittadini, fruibile a tempo pieno.
L’incipit iniziale dell’ipotesi progettuale è quello di ottenere spazi polivalenti, che possono essere luogo di sosta, dove poter svolgere eventi all’aperto, come manifestazioni, spettacoli, feste ed il mercato.
La complessa articolazione planimetrica dell’area oggetto del concorso, ha posto come problema principale quello di creare un ambiente omogeneo, dove si evidenziano i luoghi peculiari ad alcune attività che dialogano tra loro attraverso spazi di connessione riconoscibili. Gli episodi principali del progetto si manifestano nello spazio antistante la chiesa e in piazza Caduti nei lager, spazio tuttora occupato dalla pesa pubblica.
La matrice generatrice del progetto si articola considerando gli edifici principali dell’area; a partire da questi ultimi si è venuta a creare una maglia geometrica composta da due griglie contrapposte, orientate secondo le impronte a terra della chiesa e del palazzo comunale. Le griglie così ottenute si pongono in diretta relazione con l’edificato, divenendone di fatto l’estensione planimetrica e venendo a creare una dilatazione dello spazio nei rapporti visivi scandendo gli spazi in modo ordinato.
Le funzioni
Per quanto riguarda l’organizzazione delle funzioni presenti nell’intera area di progetto, si è ritenuto opportuno la demolizione dei manufatti provvisori occupati dalla sede della Proloco, prevedendone la sua collocazione nell’edificio precedentemente occupato da un’officina meccanica, del quale se ne auspica un pronto recupero. Questa operazione determina due benefici, oltre a quello di dotare gli uffici della Proloco di un’idonea sede: il primo è quello di avere una continuità tra la piazza della chiesa e piazza Caduti nei lager, ed il secondo di rendere la corte interna della ex officina, uno spazio di pertinenza alle attività della Proloco, un luogo aperto e posto in comunicazione diretta con le due piazze, che partecipi attivamente al nuovo scenario.
Altro problema riguarda l’accessibilità meccanizzata all’area di progetto, ed agli elementi di mediazione con lo spazio pedonalizzato, ovvero i parcheggi: i posti auto a ridosso del Municipio, risultano attualmente occupare una superficie eccessiva, incidendo negativamente sull’uso e sul godimento della facciata del palazzo. Si è intervenuti spostandoli sul fronte di via dei Patrioti, ottenendo davanti all’ingresso principale del Municipio un ampio spazio pedonale, separato dai parcheggi attraverso una “barriera” verde ed attrezzata per la sosta pedonale.
Allo stesso modo,anche i parcheggi lungo la cortina edificata di via dei Patrioti, sono stati oggetto di una profonda rivisitazione anche qui con l’intento di ottenere uno spazio pedonale antistante la cortina edificata più fruibile. Nuovi posti auto sono introdotti lungo via dei Giardini, anch’essi separati dalla piazza con una barriera verde.
In piazza Caduti nei lager, si sono mantenuti i parcheggi a nord, configurando planimetricamente la nuova piazza in maniera tale che in caso di necessità possa essa stessa essere adibita a parcheggio.
Organizzate le funzioni legate all’accessibilità meccanizzata all’area, si sono determinati gli spazi interni legati alla utilizzo pedonale.
Davanti la chiesa è stata definita una piazza, che per geometria e materiali è formalmente un rimando alla facciata, la quale presenta sul fronte della chiesa un sistema di gradini e muretti/panche che assorbono il dislivello presente e verso quello della strada un sistema di aiuole con alberature le quali creano una protezione dagli effetti del traffico, attrezzate per la sosta all’ombra.
In adiacenza a questo spazio, lungo l’asse prospettico sul quale convergono le griglie progettuali precedentemente descritte, è stato introdotto un elemento di forte valenza architettonica e simbolica: una colonna che poggia su di un basamento/panca, sormontata da una croce. Questo elemento (la cui base è già presente nell’area posta vicino la scalinata del sagrato della chiesa) diviene una sorta di cerniera su cui ruotano le griglie, ed un importante punto focale del progetto.
L’asse che diparte dalla colonna, prosegue lungo il lato ovest della chiesa nel “corridoio” creatosi con l’eliminazione del manufatto precario della Proloco, delineando uno spazio di passaggio, nel quale si apre la corte protetta alla vista, e quindi con un carattere più intimo, di pertinenza della nuova sede della Proloco, tra la piazza della chiesa e piazza Caduti nei lager.
Alla piazza Caduti nei lager, dal corridoio, si accede attraverso una lunga rampa, che conquista la quota di progetto e schiude alla vista l’ampio spazio libero, che per le sue intrinseche caratteristiche, è stato pensato per ospitare manifestazioni ed eventi all’aperto, quali spettacoli, concerti ed il mercato rionale.
Questo spazio, ottenuto grazie alla previsione di spostamento della pesa pubblica, pur essendo completamente libero sul lato lungo Cal Nova, è come “protetto” dalla presenza dell’abside della chiesa di Santo Stefano e della torre campanaria le quali nel tardo pomeriggio accentuano la loro presenza con lo stagliarsi delle proprie ombre che cingono la piazza.
Lungo il fronte sulla Cal Nova, la piazza è stata attrezzata con una serie di aiuole con alberature, planimetricamente sfalsate, con panche verso la piazza e panchine lungo il marciapiede che costeggia la strada, mentre sul lato corto a sud è presente l’accesso diretto dalla corte interna. Questo collegamento concede alla Proloco la possibilità di poter estendere le manifestazioni promosse (come le ormai consolidate Feste dell’Uva, della Fragola e degli Asparagi) alla piazza.
Sul lato nord della chiesa di Santo Stefano, è introdotta un’area verde con alberature ed essenze arbustive locali, a protezione della chiesa stessa, la quale costituisce un sistema bordale verde al percorso che introduce al fronte della chiesa stessa.
La chiesa di Santo Stefano, che aveva in origine un ruolo primario nel tessuto del paese, ha assunto un orientamento particolare nel tessuto urbano odierno. Infatti, la chiesa rivolgendo la facciata verso il limite dell’area di concorso, delimita un piccolo spazio raccolto, che diviene il prologo alla nuova funzione introdotta di centro puliculturale all’interno della chiesa. Tale spazio può considerarsi estensione delle attività del centro, accogliendo rassegne culturali, esposizioni temporanee d’arte all’aperto occupando anche l’area incastonata tra la chiesa di Santo Stefano e la chiesa parrocchiale, dove è introdotto un filare alberato attrezzato con panchine.
Le attrezzature
Per garantire un maggiore comfort nella fruizione del contesto progettato, si è proposta una dotazione di attrezzature di arredamento urbano atta a soddisfare le necessità legate ai luoghi destinati alla permanenza.
Le sedute: le piazze sono state dotate di varie tipologie di sedute, le panche integrate negli elementi architettonici e le panchine idoneamente inserite in luoghi ombreggiati ed in posizione tale da non interrompere la continuità degli spazi pedonali.
I totem: un altro aspetto è quello legato ai sistemi informativi e di comunicazione. Si sono introdotti, lungo via dei Patrioti, in posizione visibile alcuni totem che integrano diverse funzioni. Presentando una propria seduta protetta da una pensilina, sono pensati per accogliere apparecchi telefonici, distributori automatici, display elettronici per l’informazione (degli eventi cittadini, delle attività dell’amministrazione pubblica, pubblicitaria, ecc…), sistemi di raccolta dei rifiuti con la possibilità di essere utilizzati anche come fermata dei bus di linea.
Le isole ecologiche: per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, si sono individuati diversi punti di raccolta per i quali è stato proposto un sistema a cassonetti interrati, nel quale dal filo marciapiede emergono solo le bocchette, come dei comuni cestini. Tale sistema ha il vantaggio di ridurre gli ingombri, di avere un ridotto impatto visivo e di non avere emanazione di odori.
L’illuminazione: l’impianto illuminotecnico, prevede una diversa tipologia di illuminazione a seconda del tipo di attività e di fruizione si ha all’interno dell’area di progetto. Si sono differenziati tre tipi di illuminazione: per la viabilità meccanizzata, per le aree pedonali e per la valorizzazione delle emergenze monumentali, puntando (oltre che sulla valenza estetica) anche sul concetto di sostenibilità con sistemi a basso consumo energetico e massimo rendimento
L’illuminazione della viabilità carrabile è stata affidata a una serie di pali che presentano un sistema a sorgenti di luce primaria e secondaria. Il sistema di luce primaria è costituito da un proiettore supportato dal palo, mentre quello secondario da pannelli riflettori. Questo sistema garantisce una distribuzione della luce uniforme, assenza di fenomeni di abbagliamento, emissioni che limitano l’inquinamento luminoso.
L’illuminazione delle piazze e delle aree pedonali è consegnata ad una serie di pali con un corpo illuminante compatto e stesso sistema a sorgenti a luce primaria e secondaria.
L’illuminazione del sistema monumentale delle piazze avviene tramite una serie di proiettori orientabili incassati a filo terra, che hanno il compito di rendere più suggestive le visuali all’interno delle aree di progetto.
I materiali e i colori
Per le pavimentazioni sono state utilizzate diversi tipi di pietra, richiamando per le superfici principali l’ambito di appartenenza.
Per la piazza davanti alla chiesa parrocchiale, per aumentare il legame già instaurato dalla geometria dei ricorsi con la facciata, si è pensata una pavimentazione in mattoni in cotto posati a spina di pesce, con la stessa gradazione di colore di quelli utilizzati per la chiesa.
La stessa tipologia di pavimentazione è introdotta davanti alla ex chiesa di Santo Stefano, come a riconquistarne il sagrato attualmente inesistente.
Per lo spazio antistante la facciata principale del palazzo comunale e per la piazza dei Caduti nei lager, è stata scelta una pavimentazione con una trama più omogenea, in cubetti di porfido disposti a file parallele, nella gradazione di colore del grigio-viola. Il porfido è stato individuato come un materiale idoneo a sopportare lo stress all’usura di uno spazio pensato per accogliere eventi all’aperto con un numero consistente di utilizzatori, e per essere utilizzato in particolari momenti in parcheggio.
Per la pavimentazione della restante area pedonale, è stata scelta la pietra di Luserna fiammata, dalla gradazione di colore grigio chiara, posata in lastre.
I ricorsi che inquadrano le pavimentazioni sono realizzati in lastre di pietra forte “colombino” grigio chiaro, rifiniti a piano sega.
Le pavimentazioni delle aree destinate a parcheggio sono in pietra extra forte fiammata, materiale che garantisce una lunga durata.
Le strutture in elevazione, come i muretti, le vasche-fioriere, le panche, le aiuole sono realizzate in cemento faccia a vista con superfici trattate a sabbiatura, mentre i piani orizzontali di rifinitura sono in granito bocciardato.
I pali per l’illuminazione hanno la struttura in acciaio e i corpi ottici in alluminio verniciati in grigio chiaro con superficie satinata.
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